Mi presento: io e il mio gremlin punk
Eccomi qua. Che affermazione! Qua dove? Su un blog, su internet. Ormai siamo così abituati a condividere la nostra vita sui social che è come se avessimo la percezione di non esistere se non lo facciamo. A dire il vero io utilizzo solo Facebook e più spesso per conoscere eventi interessanti o per guardare video divertenti. E anche per farmi un po' i fatti altrui, siamo onesti!
Tuttavia, qualcosa mi ha spinto ad aprire questo blog. Lo scopo è quello di scrivere ciò che mi passa per la testa, le mie riflessioni sulla vita, sul nostro essere "esseri umani", sull'esperienza quotidiana che ho di me, delle mie emozioni, dei miei pensieri e delle mie relazioni.
Saggiamente mio marito mi ha detto: "Ma non puoi scrivere semplicemente un diario? Che bisogno c' è di aprire un blog?". Saggia domanda (ho sposato un uomo intelligente). Questa provocazione mi ha fatto riflettere: credo che aprire un blog mi permetta di rispondere ad una mia particolare esigenza, quella di sentire il parere delle persone che spero leggano quello che scrivo. "Che te ne fai del parere di persone sconosciute?" Qualcuno potrebbe ribattere (mio marito intelligente incluso). Credo che questa sia una caratteristica che mi appartiene.
Infatti, sono la più "piccola" nella mia famiglia d'origine, sia nel gruppo dei fratelli che in quello dei cugini, sia da parte di madre che di padre. Perché non ho detto la più giovane e ho usato il termine "piccola"? Perché questo termine racchiude in sé il senso e il ruolo che ho rivestito per anni e che con fatica ogni giorno cerco di dismettere, agli occhi miei e della mia famiglia d'origine. Per buona parte ci sono riuscita, ma a volte lotto ancora con me stessa per non sentirmi la più "piccola". Essere i più piccoli dà un sacco di vantaggi, certo, ma soprattutto quando si è davvero piccoli in termini anagrafici. Puoi essere più coccolata, coperta di attenzioni e cure amorevoli, oggetto di sguardi di tenerezza... Meraviglioso! Ma quando hai bisogno, passatemi il termine, di "spaccare il c... ai passeri" (vi lascio immaginare l'espressione, mi autocensuro), quell'immagine da dolce Candy Candy va davvero stretta. Alla fine la più piccola è anche quella che non capisce, che è immatura e che non è mai cresciuta abbastanza, quindi non può essere al livello degli altri e agli altri fa più comodo pensarla così. Porca vacca!!!!! Io ho dentro un alien in versione Metal! Anzi meglio, un gremlin di quelli punk! Altro che Candy Candy! E poi questa veste da più "piccola", fa sentire pure un po' soli: se sei la più piccola sei l'unica, nessun altro può essere più piccolo come te, altrimenti il termine comparativo sarebbe improprio. Poteva capitarmi un gemello o una gemella, quella sarebbe stata una grande idea, ma la natura non mi ha concesso questa opportunità.
Ecco diciamo che con questo aspetto di me ci ho fatto i conti più di una volta e sicuramente il mio livello di flessibilità nel vestire e togliere il ruolo della "dolce piccola fanciulla" è decisamente migliorato. D'altronde ha anche i suoi pregi: generalmente alle persone piaccio, faccio simpatia, sono una persona gradevole (almeno fin quando non esce il gremlin, ma per quello bisogna che mi diate da magiare dopo mezzanotte, sotto la pioggia e illuminata dalla luce di un televisore).
Ecco detto questo, spero di incontrare i pareri delle persone che sentono in comune qualcosa con quello scrivo. Credo sia un esperimento sociologico il mio, con anche degli interessi profondamente personali. Per la serie: - particella di sodio che chiede "c'è nessuno?"-.
Non so se avete notato il susseguirsi di pensieri in questa mia presentazione. Questo è il motivo per cui, appena aperto, ho chiamato il blog: "il labirinto di Anna". Il labirinto dei miei pensieri: quando ci entro non ci esco più, o forse ho tanto piacere di restarci. Ad ogni angolo scopro cose nuove e vie diverse. Forse però, a questo punto della presentazione sarebbe più appropriato: "Anna e il suo gremlin punk". "Il labirinto di Anna" in effetti, fa molto Candy Candy... Però si sa, che quello è "l'abito che indosso alla cieca". Per fortuna ogni tanto accendo la luce e posso scegliere abbigliamenti diversi!
Tuttavia, qualcosa mi ha spinto ad aprire questo blog. Lo scopo è quello di scrivere ciò che mi passa per la testa, le mie riflessioni sulla vita, sul nostro essere "esseri umani", sull'esperienza quotidiana che ho di me, delle mie emozioni, dei miei pensieri e delle mie relazioni.
Saggiamente mio marito mi ha detto: "Ma non puoi scrivere semplicemente un diario? Che bisogno c' è di aprire un blog?". Saggia domanda (ho sposato un uomo intelligente). Questa provocazione mi ha fatto riflettere: credo che aprire un blog mi permetta di rispondere ad una mia particolare esigenza, quella di sentire il parere delle persone che spero leggano quello che scrivo. "Che te ne fai del parere di persone sconosciute?" Qualcuno potrebbe ribattere (mio marito intelligente incluso). Credo che questa sia una caratteristica che mi appartiene.
Infatti, sono la più "piccola" nella mia famiglia d'origine, sia nel gruppo dei fratelli che in quello dei cugini, sia da parte di madre che di padre. Perché non ho detto la più giovane e ho usato il termine "piccola"? Perché questo termine racchiude in sé il senso e il ruolo che ho rivestito per anni e che con fatica ogni giorno cerco di dismettere, agli occhi miei e della mia famiglia d'origine. Per buona parte ci sono riuscita, ma a volte lotto ancora con me stessa per non sentirmi la più "piccola". Essere i più piccoli dà un sacco di vantaggi, certo, ma soprattutto quando si è davvero piccoli in termini anagrafici. Puoi essere più coccolata, coperta di attenzioni e cure amorevoli, oggetto di sguardi di tenerezza... Meraviglioso! Ma quando hai bisogno, passatemi il termine, di "spaccare il c... ai passeri" (vi lascio immaginare l'espressione, mi autocensuro), quell'immagine da dolce Candy Candy va davvero stretta. Alla fine la più piccola è anche quella che non capisce, che è immatura e che non è mai cresciuta abbastanza, quindi non può essere al livello degli altri e agli altri fa più comodo pensarla così. Porca vacca!!!!! Io ho dentro un alien in versione Metal! Anzi meglio, un gremlin di quelli punk! Altro che Candy Candy! E poi questa veste da più "piccola", fa sentire pure un po' soli: se sei la più piccola sei l'unica, nessun altro può essere più piccolo come te, altrimenti il termine comparativo sarebbe improprio. Poteva capitarmi un gemello o una gemella, quella sarebbe stata una grande idea, ma la natura non mi ha concesso questa opportunità.
Ecco diciamo che con questo aspetto di me ci ho fatto i conti più di una volta e sicuramente il mio livello di flessibilità nel vestire e togliere il ruolo della "dolce piccola fanciulla" è decisamente migliorato. D'altronde ha anche i suoi pregi: generalmente alle persone piaccio, faccio simpatia, sono una persona gradevole (almeno fin quando non esce il gremlin, ma per quello bisogna che mi diate da magiare dopo mezzanotte, sotto la pioggia e illuminata dalla luce di un televisore).
Ecco detto questo, spero di incontrare i pareri delle persone che sentono in comune qualcosa con quello scrivo. Credo sia un esperimento sociologico il mio, con anche degli interessi profondamente personali. Per la serie: - particella di sodio che chiede "c'è nessuno?"-.
Non so se avete notato il susseguirsi di pensieri in questa mia presentazione. Questo è il motivo per cui, appena aperto, ho chiamato il blog: "il labirinto di Anna". Il labirinto dei miei pensieri: quando ci entro non ci esco più, o forse ho tanto piacere di restarci. Ad ogni angolo scopro cose nuove e vie diverse. Forse però, a questo punto della presentazione sarebbe più appropriato: "Anna e il suo gremlin punk". "Il labirinto di Anna" in effetti, fa molto Candy Candy... Però si sa, che quello è "l'abito che indosso alla cieca". Per fortuna ogni tanto accendo la luce e posso scegliere abbigliamenti diversi!
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